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San Marco in Lamis è un comune italiano di 13.819 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia.
Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano e detiene, con i suoi 234 km² di superficie, l'ottantatreesimo posto tra i Comuni d'Italia con più vasta espansione territoriale. Del comune di San Marco in Lamis fanno parte anche le frazioni di Borgo Celano (2,13 km), San Matteo (2,08 km), Stignano (6,73 km) e Villaggio Amendola (19,1 km). Il torrente Jana che da secoli attraversa il comune, è ormai ridotto ad un lungo canale perlopiù sotterraneo, il cosiddetto "canalone", per lo scolo delle acque piovane.
La storia della cittadina si intreccia con quella del monastero di San Matteo Apostolo, il cui edificio a prima vista può essere scambiato per un'antica fortezza, ma in realtà è un luogo di culto e di ospitalità risalente al IX-
Monumenti e luoghi d'interesse, su quella variante della Via Francigena oggi chiamata “Via Sacra Langobardorum”, si trovano a ridosso del paese i due conventi francescani di San Matteo e di Santa Maria di Stignano, la cui storia risulta intimamente legata a quella dei sammarchesi e della loro cittadina.
Convento di San Matteo Apostolo, anticamente conosciuto come Abbazia di San Giovanni in Lamis, l'imponente monastero è situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis alle pendici del monte Celano (871 m), tra il verde dei carpini e dei frassini che sovrastano la Valle dello Starale. Non si hanno date certe sulla fondazione del santuario probabilmente fondato dai Longobardi, ma sicuramente l'esistenza di una chiesa e di un ospizio erano cosa certa già dal V-
Santuario di Santa Maria di Stignano, leggenda e Storia ne fanno uno dei primi santuari mariani del Foggiano e una delle più notevoli architetture del 1500. Posto sull'antica Via Francigena all'incrocio con l'attuale SS. n. 272, in una valle di grande fascino. Ricco di storia e insigne per arte, trae le sue origini in epoca medievale. Il suo nome infatti lo si trova per la prima volta in un documento del 21 settembre 1231 dell'archivio di Stato di Napoli, attestante il già esistente culto alla Vergine.